POST SCRIPTUM
Tengo a precisare che non era mio costume usare questo linguaggio nello
scrivere e nel parlare così colorito ed offensivo nei confronti di
nessuno, fino alla data del 09/05/94 ch’ebbe inizio questo calvario
studiato a tavolino dal vizioso Giordano in connivenza con i “vu
cumprà favaresi” e sostenuto da molti sciagurati uomini di
legge con nani cervelli, che, al momento in cui si sono accorti
avere i coglioni di plastica e non di ferro, uno dei tanti
pseudo baroni della legge scritta, il cui nominativo non lo denuncio, perché
sono un Onesto padre di famiglia e non omertoso come costui, che, misermiseramente
mi chiedeva di metterci una pietra sopra e di lasciar perdere tutto, al
quale, pregherei di leggere più volte le 81 pagine, a dare inizio
dalla n° 179 che compongono questa battaglia anch’essa perduta
come miserevolmente le altre due, dalle quali, ne consegue, come in effetti,
il 09/11/05 la suddetta Procura ha firmato l’armistizio di questa
incruente guerra com-battutami in tre riprese a suon di carte bollate. E,
dopo aver preso coscienza che non era affatto pos-sibile archiviare il caso
ripeterà tanti mea culpa, mea culpa, per mia massima culpa.
Dopo il mio adempimento che avverrà subito dopo la pubblicazione
del presente libro, attenderò risposta alla quale tengo molto da
parte degli Illustrissimi Signori: CSM; Ministro delle Finanze Giulio Tremonti;
Presidente della Repubblica d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, dai quali,
gradirei sapere se i Giudici e i nominativi in oggetto, che scientemente
hanno strizzato i loro “nani cervelli” per giungere alla vergognosa
conclusione di sottoscrivere carte false per fare apparire il “lecito”,
“illecito” nei miei confronti, e “l’illecito”,
“lecito” nei confronti dei “signori per modo di dire”
già nominati con nomi e cognomi è Costituzionale?
Se queste attestate macchinazioni studiate a tavolino con scarsissimo quoziente
intellettivo rientrano in un articolo della Costituzione di cui
si sconosce l’esistenza, Vi chiederei il perché i
sette nominativi che ho trascinato in Tribunale per rispondere dei reati
commessi nei miei confronti sono stati prosciolti dalla suddetta Procura
di (AG) e successivamente dal GIP Walter Carlisi;
i nominati con nomi e cognomi sul mio libro e i nominati in sede di SIT,
non mi hanno denunciato per calunnia e diffamazione e la suddetta Procura
di (AG), capeggiata d’un Illustrissimo Procura-tore, ha ricusato per
ben tre volte. La prima, nel Gennaio 2002, la seconda nel Giugno 2004, la
terza, nel Maggio 2005, come da documentazione agli atti. Mentre, invece,
per una falsa nota informativa stilata per far comodo allo “scienziato
senza cervello”, Giordano e ai “vu cumprà favaresi”
i così detti delatori di paese si è arrivato fino
a questo punto di degrado umano?
Se invece, è incostituzionale, o, comunque sia la
risposta che contiene la giustificazione dei mezzi adoperati per voler far
di me un criminale a tutti i costi, e dopo 11 anni e mezzo di sottoscri-zioni
menzognere si sono trovati innanzi ad un vicolo cieco, dentro il quale,
quel lontano 09/05/94, il miserevole Giordano e i suoi delatori
di comodo avevano allestito un patibolo per impiccare me, hanno
tolto la corda comune con la quale dovevano impiccarmi ed hanno messo ognuno
la loro impiccandosi miserevolmente l’uno appresso l’altro.
<Il vile operato degli uomini di “legge in oggetto” che si
sono fatti cacare in bocca dai delatori di comodo del Giordano
e per oltre un decennio hanno attentato la mia indiscussa dignità
per di-struggerla vita natural durante, fa certamente indignare le persone
sane di mente e ricche di principi etico – morali, li fa allontanare
dallo Stato e genera per contrasto cultura mafiosa>.
Per quanto sopra, vogliano i tre Illustrissimi Signori già citati,
perseguire d’Ufficio con tutte le consequenziali azioni del caso nei
confronti dei signori idealisti dalle idee oscure cercatesi col
lanternino, appartenenti a diverse Istituzioni e ceti sociali:
dalle spie di paese a Giudici penali e Amministrativi, che si sono
incunicolati in diverse chiaviche percorrendole per lunghi 11 chilo-metri
e mezzo per inferire contro una persona colpevole solo di aver prestato
le spalle per piangerci sù ad alcuni uomini che li riteneva amici
sin dalla nascita e, per risalire da questo maledetto labirinto e buttarci
tutti gli strateghi con Machiavelliche idee si dovette adoperare da autoargano.
Si prega cortesemente di dare comunicazione per iscritto entro 90 giorni
termine stabilito dalla legge.
L’albero della cuccagna piantato nella savana di Favara, estesa circa
8.730 ettari di terreno quanto si estense il territorio della divenuta Repubblica
in sé dall’insediamento del rovina famiglie Giordano e tirato
sù col “proibitivo allivitaminico” da alcuni compiacenti
giudici, dopo più di 11 anni d’assiduo annacquamento col “mestolo
della vergogna” ha dato i suoi frutti, già maturati.
le note informative redatte dal Maresciallo Giordano;
il provvedimento di perquisizione redatto dal PM Pietro Pollidori;
il verbale di perquisizione redatto dai C.C. di Favara;
la richiesta di archiviazione del P. M. Pietro Pollidori;
la liberatoria del GIP Rita Carosella;
il provvedimento di perquisizione redatto dall’intervenuto P.M. Stefano
Dambruoso;
la perquisizione eseguita dai militari delle Fiamme Gialle;
il processo verbale e il processo verbale di constatazione redatto dai già
detti;
le Sentenze penali emesse dalla Corte d’Assise di Agrigento;
dalla corte di Appello di Palermo;
dalla Suprema Corte di Cassazione;
le impugnazione delle Sentenze penali e alcune Sentenze Amministrative,
che nel corso della lettura del presente libro si sono lette per sommi capi
si leggeranno integralmente nel secondo volume.
In quest’altro volume, si laveranno i panni sporchi: a casa, se il
CSM, il Ministro delle Finanze, Giulio Tremonti e il Presidente d’Italia,
Carlo Azeglio Ciampi, pren-deranno sul serio questa iniqua storia, che da
una falsa nota informativa redatta e sottoscritta per secondi fini dall’irresponsabile
Maresciallo dei CC Giordano, come si evince in lungo e in largo dalla copiosa
documentazione visionabile in qualsiasi momento, si è voluto arrivare
fino a questo stato di degrado umano, tra la quale vi è, la liberatoria
n° 1214 del 20/02/95 sottoscritta dal GIP Dott.ssa Rita Carosella che
archivia il caso d’usura per insostenibilità dell’accusa
in giudizio;
la revoca delle tre Sentenze penali emessa dal Tribunale di Agrigento il
16/03/01;
due Sentenze Amministrative emesse il 21/05/05 dalla Onorevole commissione
Tributaria Regionale di Palermo;
l’archiviazione del caso per assoluta infondatezza delle mie accuse
e comunque insostenibili dell’accusa in giudizio, sottoscritto dalla
suddetta Procura di Agri-gento e dal GIP Walter Carlisi.
Ma, a fronte della quale, non esiste che i sette nominativi con la coda
di paglia, tirati fuori dalla “merda” e messi dentro l’acqua
Santera, nella quale, noi fedeli ci ungiamo le mani nell’acqua benedetta
dal prete per farci il segno della croce prima di entrare in chiesa per
ascoltare messa, abbiano denunciato me per calunnia e diffamazione, né
risulta che l’abbiano fatto gli altri nominati sul libro, in televisione
e in sede di SIT, né risulta l’abbia fatto la già citata
Procura per divulgazioni di notizie false, né per vilipendio come
da documento del 09/11/05.
Se invece, i tre DISTINTI SIGNORI si disinteresseranno di far valere la
legge quella che leggiamo in tutte le aule dei Tribunali, allora, si laveranno
fuori casa, cioè al Tribunale internazionale dei diritti dell'uomo.
In tal caso, diventerà un caso internazionale che credo non gli converrà
ad arrivare fino a questo punto, perché daranno il consenso che la
legge è si, uguale per tutti, ma per quelli che la sanno manipolare,
non per le persone di accertata dignità cadute vittime di complotto
come nella fattispecie.
<Ai posteri l’ardua Sentenza>
INDICE
ANTEPRIMA | PAG. 1 |
DEDICA | 3 |
CENNI SULL’AUTORE | 4 |
INTRODUZIONE | 5 |
LIBRO PRIMO | 15 |
LIBRO SECONDO | 69 |
LIBRO TERZO | 139 |
LIBRO QUARTO | 271 |
LIBRO QUINTO | 319 |
LIBRO SESTO | 349 |
ANEDDOTI E GIUSTI CONSIGLI | 260 |
FAVARA! COME SEI CADUTA COSI’ MISERAMENTE IN BASSO | 346 |
GLOSSARIO | 396 |
POST SCRIPTUM | 397 |
L’ALBERO DELLA CUCCAGNA | 398 |
L’Autore ed Editore, faculta i produttori cinematografici e non,
che nutrono interesse a tali opere di contattarlo:
telefonicamente al n° 0922. 32115;
cellulare 347. 6862733;
per posta all’indirizzo c/d Bagli n° 53, 92026 Favara (AG);
per posta elettronica sanfilippoeditore@alice.it,
oppure info@sanfilippo-editore.it.
Per ulteriori chiarimenti circa i tre Illustrissimi SIGNORI: CSM; Ministro delle Finanze Giulio Tremonti; Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nonché garante della Costituzione d’Italia, visitate il sito Internet www.sanfilippo-editore.it.
L’opera è stata registrata alla SIAE al n°
di repertorio 0505519 del 12/12/05
ai sensi dell’articolo 75 lett. b) del regolamento SIAE.
Finito di stampare nel Febbraio 2006
presso gli stabilimenti della Siculgrafica
soc. coop. Via Sirio, 9 Villaggio Mosè
Agrigento
La Siculgrafica soc. coop.
non si assume alcuna responsabilità
circa la veridicità del contenuto del presente volume.

Il nove Novembre 2005, cessa l’era della persecuzione nei confronti dell’usuraio, partorito dalla fantasia del Maresciallo dei C.C. di Favara (AG), Epifanio Giordano, in connivenza con i vu cumprà favaresi, e dell’evasore fiscale, partorita dalla fantasia dei manipolatori militari delle Fiamme Gialle di Agrigento: Migliori Fabio, Capitano; Falsone Nino, Maresciallo M.; Garziano Rosario, Maresciallo.
E,
inizia quella della scoperta degli scheletri gelosamente custoditi negli
armadi dei giudici–inquisitori della Procura di Agrigento, che nel
94 e 95 avevano fatto proprie le falsità attestate dai quattro testi
fede in oggetto, è che non intendevano cedere una virgola delle loro
consolidate posizioni nel perseguitare giudiziariamente l’autore del
libro, caduto vittima di un vorticoso giro di calunnie organizzate dai quattro
già citati, riuscendo ad ottenere la sua condanna fino al terzo grado
di giudizio penale, ma, revocate il 16/03/2001 dallo stesso Tribunale di
Agrigento che aveva emesso la prima Sentenza arbitrariamente.
In virtù di tale revoca e in virtù della sua prima opera pubblicata,
a malincuore, dovettero riaprire il caso e, alla chiusura delle indagini
dell’ultimo dei numerosi fascicoli toccarono i bassi fondi. Nel risalire,
s’aggrapparono alle maniglie degli armadi dove i NOTABILI coinvolti
in questa maledetta tratta, custodivano molti scheletri, portandoli a chiara
vista del plurimo inquisito Giacomo Sanfilippo, che li sottopone a giudizio
insindacabile dei lettori.
EURO 20,00
LIRE 38.726
IVA assolta all’origine